Variante dell’essenziale pasta cresciuta, prodotto tipico napoletano di friggitoria, da servire come antipasto o contorno nei pranzi a base di pesce; ma grazie alla loro semplicità possono essere preparate per ogni occasione. Gli ingredienti basilari sono l’acqua, la farina, le alghe (reperibili dal pescivendolo di fiducia già pulite e tagliate) e soprattutto l’olio, l’elemento che da’ il colore all’alimento, che lo abbraccia e lo insaporisce: e a questo ci pensiamo noi!
[cenno storico: le frittelle (e poi zeppole a Napoli) hanno un’origine antichissima: appaiono nell’antica Roma con il nome di “frictilia”; ben presto trovano diffusione in Italia, nell’area mediterranea, specie a Venezia, dove chiamavano “fritoleri” coloro che le preparavano; ma è a Napoli, sul finire del XIX secolo, che raggiungono il massimo sviluppo, divenendo già allora un piatto tipico da street food.]
Ingredienti
200 g di farina
5 g di lievito di birra
30-40 g di alghe marine
200 ml di acqua
Olio di semi di girasole Lolì
Sale q.b.
Preparazione
- In una ciotola capiente sciogliere il lievito di birra nell’acqua.
- Aggiungere la farina e mescolare il tutto con una frusta per non formare grumi e poi immettere un pizzico di sale.
N.B.: L’utilizzo della frusta richiede grande energia e vigore; in caso di difficoltà chiedere alla signora Caiazzo, ”la domatrice del palazzo”. - Appena si ottiene un impasto elastico, coprire la ciotola con un panno e lasciare lievitare per circa 40 minuti, fino a che non raddoppia il volume. Da questo momento in poi se qualcuno vi dovesse domandare “come mai siete così affezionati a questo piatto?” potete tranquillamente rispondere che…l’avete visto crescere.
- Inserire le alghe lavate, tritate e strizzate benissimo e mescolare il tutto.
- Scaldare l’olio di semi di girasole Lolì in una padella dal bordo alto; da non confondere con la cugina d’alto borgo racimolabile nei quartieri aristocratici.
- Quando l’olio è caldo a sufficienza, con l’aiuto di uno o due cucchiai prelevare della pastella e metterla delicatamente nell’olio.
- Tirare via le zeppole di alghe dalla padella quando sono diventate dorate e metterle su carta assorbente per far colare l’olio in eccesso.
- Salare in superficie a piacimento e servire in tavola.
Consiglio: Se tra i convitati dovesse esserci qualcuno con un leggero difetto di pronuncia, legato in particolare all’emissione della lettera “S”, si sconsiglia vivamente di chiedergli le emozioni che scaturisce la zeppola in bocca: potrebbe risultare comicamente imbarazzante anche una semplice risposta come “squisite”.